Tour elettrico in Abruzzo
Tour elettrico in Abruzzo: resoconto di un viaggio dalla costa dei trabocchi al Gran Sasso, a bordo di una Renault Zoe (auto 100% elettrica).
Tour elettrico in Abruzzo. Dopo quasi 5 mesi di utilizzo “normale” della mia Renault Zoe (casa-lavoro o casa-supermercato: 25 km in tutto, andata e ritorno), con al più qualche spostamento extra con raggio di 60 km, per raggiungere la colonnina più vicina (quella presso il punto vendita Ikea di San Giovanni Teatino – Chieti), comincio a sentire il bisogno di saggiare più a fondo le sue potenzialità.
Allora mi chiedo, perché non provare a raggiungere L’Aquila, la città dove ho vissuto diversi anni della mia vita (quelli universitari: sicuramente i più spensierati…), distante all’incirca 150 chilometri? Informato dell’idea, un mio amico subito prova a spegnere il mio entusiasmo: “Non riuscirai mai ad arrivare a L’Aquila! E nemmeno in cima alla piana di Navelli, con quella salita così ripida e lunga scaricherai sicuramente tutta la batteria…”.
Tour elettrico in Abruzzo: analisi preliminare del percorso
Non mi perdo d’animo, e comincio a studiare il percorso su Green Race, memore dell’esistenza di questo utile strumento online, segnalato nell’articolo “Come pianificare il percorso con un’auto elettrica“.
Facendo una tappa all’Ikea di Chieti per un “rabbocco”, resterebbero soltanto poco più di 100 km. Ci posso riuscire! Anche Green Race dice che è fattibile: servono soltanto 15 kWh per arrivare da Chieti a L’Aquila (e l’accumulatore della Zoe ne mette a disposizione 22).
La cosa che un po’ mi preoccupa è però il dislivello: devo partire più o meno dal livello del mare per arrivare ai circa 700 metri dell’Aquila, passando nei pressi di Barisciano – il punto più alto – a quota 940 metri. Però sono sicuro che una volta raggiunto quel bivio (distante circa 80 km da Chieti), sarà una “passeggiata” scendere giù a L’Aquila.
Tour elettrico in Abruzzo: si parte
Finalmente mi decido ad affrontare questa avventura. Un sabato mattina, verso le 8:30, azzero i dati di bordo e mi metto in viaggio (in beata solitudine: bimbi a scuola e moglie al lavoro). La notte precedente ovviamente ho fatto il pieno di energia a casa (nella stazione di ricarica allestita nel mio box).
Dopo un’oretta di viaggio, quasi tutti in autostrada, arrivo al casello dell’A14 “Pescara Ovest/Chieti”.
Tour elettrico in Abruzzo: biberonaggio all’Ikea
Arrivo all’Ikea in via Regolizie, San Giovanni Teatino, Chieti (verso le 09:30) con questi numeri:
Distanza: 53,8 km – Consumo: 7 kWh (1 risparmiato).
Avvio la ricarica con l’app e-Go di Enel Energia (gratuita fino a fine settembre), e mi attacco alla presa Tipo 2 Mennekes da 22 kW della colonnina. Dopo circa un quarto d’ora, la batteria è già al 99%. Eccezionale! Tuttavia, aspetto e aspetto ma non raggiunge il 100%… Allora attendo l’apertura dell’Ikea (ore 10:00) e vado su al bar per un caffè. Mi faccio una giretto e poi torno giù al parcheggio. Ancora 99%! E che cavolo!
Decido di interrompere comunque la ricarica. Mi avvicino sbuffante alla colonnina con lo smartphone in mano ed ecco che, come per magia (forse la colonnina cominciava a sentire la mia ostilità…), il display si aggiorna: 100%. E vai!
Alle ore 10:30 mi rimetto in viaggio.
Decido di evitare l’autostrada e di percorrere la Strada statale 5 Via Tiburtina Valeria (che praticamente costeggia l’autostrada) fino a Bussi sul Tirino. Attivo la modalità di guida ECO e procedo ad una velocità media di circa 60 km/h (evitando di superare gli 80 km/h, così come mi aveva consigliato l’amico Christian, super esperto di EV).
Arrivato nei pressi di Tocco da Casauria (in provincia di Pescara), mi fermo per fotografare la mia Zoe vicino al noto Parco Eolico.
Questo impianto per la produzione di energia eolica è stato realizzato nel 1998 con due aerogeneratori da 200 kW; è stato poi rinnovato nel 2006 con due macchine da 800 kW e successivamente ampliato – nel 2009 – con altre due macchine analoghe, con una potenza complessiva di 3,2 MW. La produzione annua stimata è di 7.200 MWh. Con l’energia prodotta nel suo territorio, il Comune di Tocco da Casauria produce più di quanto consuma, guadagnandosi il plauso anche del New York Times, che in un articolo l’ha definito un “antico borgo italiano col vento in poppa“.
Riparto e, dopo poco, giungo a Bussi sul Tirino, che purtroppo è venuta alla ribalta di recente per vicende di tutt’altra natura. Bussi sul Tirino è stata, infatti, sede per diversi decenni del Novecento di industrie chimiche. Da tale attività sono derivati rifiuti pericolosi e non, che si sono accumulati nei decenni in una delle discariche più grandi D’Europa. Dalle analisi di laboratorio effettuate dall’ARTA Abruzzo è risultato che i rifiuti sono costituiti da sostanze altamente nocive, per lo più cancerogene, tra cui cloroformio, esacloroetano, tetracloruro di carbonio, tetracloroetano, tricloroetilene e idrocarburi policiclici aromatici.
L’Istituto Superiore di Sanità ha evidenziato che per decenni almeno 700.000 abitanti di tutta la Val Pescara hanno bevuto acqua contaminata. Nel 2007 i pozzi da cui veniva prelevata l’acqua fornita ai cittadini sono stati chiusi, dopo le denunce e la mobilitazione ambientalista. Nel dicembre 2014, si è concluso in Corte d’Assise a Chieti il processo contro alcuni responsabili della Montedison (proprietaria fino al 1999 dell’area) con la dichiarazione di avvenuta prescrizione del reato di “disastro colposo” (a cui è stato derubricato il reato di “disastro doloso”), mentre un altro procedimento vede coinvolti i responsabili della gestione del servizio idrico integrato locale. 🙁
Ma torniamo al nostro viaggio…
Dopo circa 20 km, intraprendo una salita, che mi sembra non avere mai fine, per arrivare su a Navelli. Giunto in vetta, mi concedo una breve sosta per scattare qualche foto all’altopiano famoso in tutto il mondo per l’ottimo zafferano, che – per la sua qualità e valore – viene definito l’oro rosso di Navelli.
E poi via dritti a destinazione. Finalmente raggiungo il bivio per Barisciano (il punto all’altitudine più elevata di tutto il percorso, oltre 900 m) con ancora 51 km stimati. E’ fatta! Una ventina di km in discesa e ci siamo.
Arrivo infatti al centro dell’Aquila in tutta tranquillità verso mezzogiorno, con ancora 52 km a disposizione.
Tour elettrico in Abruzzo: destinazione raggiunta
Incrocio, meravigliato, una scintillante Tesla Model S e mi fermo alla colonnina ENEL di via Nizza, a due passi dalla Fontana Luminosa e dal bellissimo parco del Castello Cinquecentesco, che ha ospitato al suo interno il colorato auditorium di legno.
L’Auditorium del Parco, anche noto come “Auditorium del Castello” (in virtù appunto della sua collocazione), è un complesso ad uso musicale e teatrale nato da un’idea di Claudio Abbado e progettato dall’architetto Renzo Piano. E’ stato realizzato grazie al contributo della Provincia Autonoma di Trento in segno di solidarietà dopo le distruzioni del terremoto del 2009.
Questi i dati a L’Aquila:
Distanza: 148,5 km – Consumo: 21 kWh (3 risparmiati).
Forse potevo farcela anche senza la tappa a Chieti. Ma perché rischiare?
Parcheggio l’auto nel posto verde. Scendo. Ed ecco che una tizia – che vende panini lì vicino – subito mi rimprovera: “Lo sa che lì non può parcheggiare?” – “E perché?” rispondo io. “E’ un posto riservato alle auto elettriche”. “La mia è elettrica!” le faccio notare. Ed ecco che lei, un po’ meravigliata, cambia subito tono: “Mi scusi. Ultimamente i vigili hanno fatto tante multe…”.
Trovo la colonnina di via Nizza su e-Go. La seleziono, e l’app mi indica che entrambe le prese come disponibili. Scelgo la tipo 2 e premo su “Avvia ricarica”. Ed ecco l’errore: “320. Service not available“. Ma come? Prima mi dice che è disponibile e poi che non lo è?!?
Riprovo più volte, “ammazzando” e riavviando l’applicazione, ma nulla…
Allora decido, visto che sono ancora sprovvisto della tessera Enel Drive, di andare a richiederla (magari è la volta buona per procurarmela). Mi reco al punto Enel più vicino, ma scopro che il sabato è chiuso. Chiamo il numero verde, ma non riesco a parlare con nessuno.
Allora individuo con e-Go la posizione di un’altra colonnina. E’ in via Leonardo da Vinci, a circa 5 km di distanza. La raggiungo, parcheggio ed eureka: la colonnina finalmente risponde!
Avvio la ricarica e sereno vado a rifocillarmi in compagnia di un caro amico al ristorante “La Matriciana”.
Dopo un pranzo gustoso e abbondante, andiamo in centro per una passeggiata lungo le vie principali del capoluogo abruzzese e per rivedere i luoghi frequentati ai tempi dell’università. Quanta tristezza nel constatare che, dopo ben 7 anni dal sisma, molte cose sono rimaste così com’erano. Soprattutto, ancora tanto SILENZIO…
Verso le 16:30 saluto il mio vecchio amico e decido di ripartire. Imposto sul navigatore come destinazione Fossacesia (Chieti) e subito mi viene mostrato il messaggio “Destinazione non raggiungibile. Aggiungere un punto di ricarica lungo il percorso?”. Io, fiducioso nelle capacità di recupero della Zoe, rispondo no e proseguo con la bandierina della destinazione mostrata a sfondo rosso.
L’indovinometro indica un’autonomia di 135 km; io ne devo percorrere 145. Ed è qui che – come mi aspettavo – il sistema di frenata rigenerativa inizia a dare il meglio di sé. E dopo pochi chilometri, scompare pure lo sfondo rosso dalla bandierina.
Arrivo all’Ikea di Chieti con un range disponibile di ancora 120 km! Decido ovviamente di non fermarmi, disattivo pure l’ECO e prendo l’autostrada in direzione sud (con cruise control a 96 km/h).
Tour elettrico in Abruzzo: di nuovo a casa
Verso le 19:00 ritorno alla base, con l’indovinometro che indica ancora ben 66 km di autonomia!
Questi i dati finali a Fossacesia (Chieti):
Distanza: 301,5 km – Consumo: 37 kWh (7 risparmiati).
Soddisfatto, rimetto l’auto nel garage, e faccio rientro a casa con il pensiero sempre più insistente di liberarmi per sempre dell’altra auto (quella termica).
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