Dal nord al sud dello Stivale in Zoe

Da Desenzano del Garda (BS) a Leuca (LE) a bordo di una Renault Zoe, auto 100% elettrica.

Viaggio in Zoe. Salve! Mi chiamo Diego, sono un Ingegnere Strutturista appassionato di tecnologia e in particolare di auto elettriche. Esercito la libera professione e percorro mediamente 30/40mila km l’anno. Per lavoro mi capita (almeno una volta al mese) di percorrere anche 400 km in un giorno.

Possedevo una Ford Fiesta 1.5 diesel e confesso che avevo il piede “pesante”, caratteristica che non mi prefigurava di certo come un utilizzatore ideale di un EV… Ma facendo i conti, mi sono reso conto che il risparmio annuo su manutenzione, bollo, assicurazione e carburante poteva essere considerevole.

Dopo mesi passati a reperire informazioni e un paio di test drive, mi sono deciso: era giunto il momento di fare il grande passo e acquistare un’auto elettrica. Non mi restava che trovare quella giusta…

La Renault Zoe era l’auto elettrica adatta alle mie esigenze per dimensioni e prezzo, tuttavia la batteria da 22 kWh – e dunque un’autonomia di circa 150 km – costituivano per me una forte limitazione. Fortunatamente ho successivamente colto la finestra del programma di upgrade della batteria, che mi ha consentito di passare alla batteria maggiorata e quindi di usufruire di un’autonomia quasi doppia (circa 300 km). A novembre 2017 ho effettuato l’acquisto del veicolo, comprensivo di ordine per l’upgrade della batteria. Ho utilizzato la Zoe con batteria da 22 kWh fino a fine febbraio, percorrendo mediamente mille km a settimana (ed anche i famosi 400 km in un solo giorno), il tutto per fortuna senza mai “rimanere a piedi”.

Dopo l’upgrade la situazione è decisamente migliorata. Ma se uno non prova, non può capire. Come non può capire come ci si senta a tornare a guidare un diesel dopo 3 mesi di elettrico: una tristezza infinita. Tra le note positive di un’auto elettrica, metto senz’altro ai primi posti la silenziosità e la tranquillità di guida.

Percorrendo in Zoe una media di 4mila km al mese, a me e la mia compagna (ma soprattutto a me) è venuta la malsana idea di farci un viaggio, da Desenzano del Garda a Leuca, per un totale di 1.200 km circa.

Grotte di Leuca

Tra i nostri viaggi, il più lungo che avessi effettuato era sugli 800 km in sola andata, quindi il viaggio con la Zoe si preannunciava come una folle impresa. I tempi su carta erano molto lunghi e le incertezze numerose, ma non ci siamo fatti scoraggiare. L’alternativa sarebbe stata quella di usare i mezzi pubblici, ma avremmo speso di più e avremmo dovuto pure noleggiare un’auto (magari presso l’aeroporto più vicino, quello di Brindisi, a 120 km da Leuca).

Abbiamo studiato la mappa e i vari percorsi possibili. Alla fine abbiamo optato per l’autostrada Adriatica, più breve dell’Autostrada del Sole; inoltre tra pernottamento ed un paio di colonnine Fast, il viaggio ci avrebbe offerto anche possibilità di svago durante le soste. I risparmi sui consumi erano dalla nostra parte, ci sono molte strutture con ricariche gratis ad oggi lungo il nostro Paese.

Ricarica prima della partenza

Ricarica prima della partenza

Viaggio in Zoe – Andata

Il giorno prima della partenza ho controllato la Zoe. L’ho caricata a dovere con tutti i cavi in dotazione (cavo colonnine type 2 – type 2; stazione di ricarica portatile e regolabile Evr2 max 7,4 kW; riduttore a spina 3 poli 16A; e riduttore a spina italiana tradizionale) e ho controllato la pressione delle gomme per massimizzare l’autonomia. Eravamo pronti a partire. Da Desenzano del Garda (BS) a Torre Vado (LE) sono quasi 1.100 km, con tempo stimato da Google Maps di 10 ore.

Sabato – Partenza ore 17:30.

Di seguito riporto i dettagli che ricordo su km percorsi, tappe e ricariche (fatte e non fatte…).

Andata: Ore di guida totali: 15 – Ore di ricarica totali: 9.

  • Prima tappa presso la Fast Lidl di Bologna: 40 minuti a ricaricare e circa 25 kWh imbarcati: una bellissima soddisfazione!
Lidl Bologna

Lidl Bologna

  • Arrivo a Fano Center alle 21.30. Questo è stato il mio primo traguardo: 330 km in 4 ore e una sola ricarica fast di mezzo. Tutto è andato alla perfezione. Ma da qui sono iniziate purtroppo le prime disavventure… Presso la quick di Fano centre non è stato possibile caricare, la Zoe andava in errore. Trascorsa mezzora e testate 5 prese, ho perso la pazienza: era il momento di sfoggiare il piano ‘B’ (anche se con soli 15 km di autonomia residua…). A mezzora, a Senigallia, vi era un hotel che giorni prima mi aveva assicurato di poter caricare anche senza dover essere necessariamente loro cliente. Allora (già in preda al panico) ho chiamato, ma mi è stata negata la possibilità di ricaricare! Dopo aver supplicato in varie lingue, mi è stato accordato di ricaricare, ma dovevo sbrigarmi. E allora via di corsa!
Fano Center

Fano Center

  • Senigallia, quick Repower – Siamo arrivati all’hotel con la batteria al 3%! abbiamo subito attaccato e per fortuna ha funzionato correttamente. Ma qui ho commesso il mio primo errore: avremmo fatto meglio ad alloggiare in questo albergo; invece, dopo aver ricaricato, abbiamo proseguito per l’albergo prestabilito, nonostante avessimo ancora circa 3 ore di viaggio.
  • Arrivo all’hotel di Pescara alle 3.00. Pernottamento con carica (teorica) a 3 kW, che però non è stato possibile effettuare a causa delle errate informazioni che mi erano state fornite: era presente soltanto una presa 3A e una presa schuko, mentre a me serviva una presa a 3 poli oppure una presa italiana standard.

Domenica – Ripartenza alle 8.30

  • Quick presso il centro commerciale Arca (Spoltore – PE) dove non ci hanno fatto caricare nonostante giorni prima avessi telefonato 3 volte per esser certo di poter caricare anche la notte. ☹
  • Quick Enel presso Ikea San Giovanni Teatino – Chieti.
  • Quick Repower presso hotel a Campomarino (CB): abbiamo caricato solo il 25% circa e poi la carica si è interrotta (ripartiti con il 48% circa). Deviazione per San Giovanni Rotondo (FG).
    Osservazione: in Puglia le quick che abbiamo testato caricano a 11/15 kW, e non a 22 kW.
Aloha Park Hotel Campomarino

Aloha Park Hotel Campomarino

  • Quick a San Giovanni Rotondo (dopo un’altra quick a 11 kW – sempre a San Giovanni Rotondo – interrotta dopo soli 10 minuti).
  • Quick ad Andria
Ricarica ad Andria

Ricarica ad Andria

  • Quick a Fasano

Arrivo a destinazione verso le ore 23:30, dopo 30 ore dalla partenza. Purtroppo all’andata non è stato possibile usufruire delle 2 fast in Puglia in quanto in stato di manutenzione.

Nei giorni seguenti abbiamo percorso circa 500 km, spaziando tra Leuca, Lecce, Gallipoli e Otranto.

Ricarica a Gallipoli

Ricarica a Gallipoli

In tutto abbiamo testato una ventina di colonnine. Quante funzionanti? La metà o poco meno. ☹ In questi giorni abbiamo anche verificato l’affidabilità dei numeri di assistenza di Enel X. Ricordo che ci sono 3 numeri da contattare: uno per le quick, un altro per le fast, e un altro ancora per E-Distribuzione (PAN) che gestisce la maggior parte delle colonnine della Puglia.

La classica chiamata si svolge così: lunga attesa prima di poter parlare con l’operatore. Poi si procede con la segnalazione, ovvero con l’identificazione della colonnina mediante una procedura a dir poco snervante… Bisogna sempre indicare la località, l’indirizzo e l’ID della colonnina (anche quando in un dato posto – come Leuca – ve n’è una sola). Le indicazioni fornite dall’operatore di turno sono le stesse di quelle che si vedono sull’app. In una sola occasione mi è stato effettuato un riavvio da remoto, ma è stato inutile.

Ho anche provato a contattare l’assistenza prima di recarmi presso una colonnina per esser certo che funzionasse; rassicurato, sono arrivato alla colonnina dopo 20 minuti e ovviamente era NON funzionante! Posso affermare, senza troppi giri di parole, che il servizio è pessimo.

In altre occasioni, il servizio fornito da altri operatori e da me testato mi ha soddisfatto, anche da parte di chi va in roaming su altre colonnine. Invece Enel non sa nemmeno se le proprie colonnine sono funzionanti. Ho effettuato almeno 20 chiamate, ma senza alcun risultato positivo. Alle volte mi è toccato addirittura esser sentito etichettato come un avventuriero, della serie “te la sei cercata…”

Le colonnine che ho segnalato essere in manutenzione, dopo una settimana erano ancora lì, ancora in manutenzione; medesimo discorso per alcune colonnine disponibili sull’app, non disponibili nella realtà.

Per non parlare poi delle errate geolocalizzazioni, e quindi delle passeggiate per cercare di diventare “visibile” alla colonnina; oltre che delle inesatte posizioni delle colonnine, collocate in realtà a centinaia di metri rispetto alla posizione indicata dall’applicazione.

Insomma, alla fine ci hanno salvato le cariche casalinghe da 1,4 kW a 2,3 kW.

Panoramica centro di Lecce

Panoramica centro di Lecce

Faro di Leuca

Faro di Leuca

Viaggio in Zoe – Ritorno

Per il ritorno abbiamo deciso di fare un’altra strada e di affidarci unicamente alle stazioni di ricarica fast. Due giorni prima della partenza le 2 fast pugliesi son tornate attive, allora abbiamo telefonato all’assistenza per verificare la cosa e loro ci hanno confermato la buona notizia (poi rivelatasi semi realistica…)

Partenza alle ore 09:00, con batteria carica al 100%.

  • Arrivo alla fast di Locorotondo, che purtroppo non funzionava.
  • Rabbocco nuovamente alla quick di Fasano
  • Fast Puglia outlet (unica ricarica completa: caricati circa 37 kWh in 1 ora e mezza, 25 kW di potenza media)
  • Fast Di Capua
Ricarica a Capua - Renault ZOE

Ricarica a Capua – Renault ZOE

  • Fast di Ceprano
  • Fast di Magliano Sabina
  • Sosta alle 1.00 all’albergo La Foresteria di BettolleTesla Destination Charging, con carica a 11 kW (purtroppo ho caricato solo il 25% a causa di continue interruzioni)
  • Fast di Valdichiana non funzionante. Note: 1 quick in manutenzione e 1 quick che carica a 11 kW anziché 22 kW.
  • Fast di Firenze
  • Fast di Barberino di Mugello
  • Fast di Mantova

Arrivo a casa alle ore 16.00 circa. Ore di guida: 15; ore di carica: 7; tempo totale: 31 ore (quindi con meno intoppi 2 ore in meno rispetto all’andata).

I consumi

Questi sono i consumi rilevati:

  • 200 kWh andata (1.200 km circa causa deviazioni San Giovanni Rotondo);
  • 100 kWh in loco;
  • 200 kWh ritorno (1.200 km circa).

Dunque un consumo totale di 500 kWh, per circa 3.000 km percorsi.

Per tutto il tempo in auto non abbiamo mai rinunciato al climatizzatore. E soprattutto al ritorno, dove le colonnine erano maggiori in numero, abbiamo mantenuto (da Roma a casa) una velocità tra i 100 e i 130 km/h.

La Zoe si è dimostrata molto generosa sui consumi, lievi riduzioni sulla velocità media portavano ad autonomie residue di 50 km, contro i 10-20 stimati. Lo stato di salute (SoH) della batteria (che ora ha circa 9.000 km) non è variato ed è rimasto al 102%!

I tempi

Ho constatato che molto tempo si perde per uscire dall’autostrada e per cercare le colonnine. Tuttavia, se le infrastrutture fossero impeccabili sarebbero bastate 12 ore di viaggio, più 6 ore di ricarica solo presso le fast (considerando una potenza media erogata di 32/33 kW).

Ricordo che la capienza della batteria della mia Zoe è di 40 kWh e che il mio modello (motore serie Q) può caricare in AC fino a 43 kW.

Con un’auto elettrica di tutt’altro livello e infrastruttura (ad es. Tesla Model S 75), potrebbero bastare anche soltanto 16 ore totali.

I costi

Il viaggio, per questioni organizzative e personali, l’avremmo comunque spezzato sia all’andata che al ritorno; dunque la spesa per autostrada e pernottamento sarebbe invariata (anche utilizzando un’auto termica).

Di seguito il confronto della spesa per il carburante, rispetto ad una utilitaria termica:

  • Ford Fiesta 1.5 diesel (consumi 15 km/l): 300 €;
  • Renault Zoe (45 € abbonamento flat da 120 kWh + 150 kWh su una tessera ricaricabile in mio possesso + 10 € per ricarica a Senigallia): 120 €.

Dunque un risparmio di 180 €. La previsione iniziale era più rosea, ma comunque il viaggio ci ha lasciato molte cose positive.

Viaggio in Zoe – Conclusioni

Non è pensabile ad oggi viaggiare spensierati con un’auto elettrica se non con tappe programmate e con la certezza del funzionamento dei punti di ricarica.

L’autostrada Adriatica – a mio avviso – non è ad oggi consigliabile per lunghe tratte a sud di Pescara, considerando che già sotto l’Emilia Romagna le colonnine sono molto rade. Per lunghi viaggi, oltre i 400 km, conviene ovviamente viaggiare su tratte dotate di colonnine fast (auto e caricatore di bordo permettendo).

Infine, le velocità da codice sono tranquillamente mantenibili anche con le auto elettriche. Non è necessario percorrere centinaia di km d’autostrada a 90-100 km/h, ma si possono mantenere benissimo i 120-130 km/h.

Redazione

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Gruppo Acquisto Auto elettriche GAA