Tesla e la Cina: entrare nel mercato cinese è una sfida
Tesla e la Cina: è possibile conquistare il mercato cinese?
Tesla e la Cina. Con il suo ambizioso piano di produrre 500.000 auto elettriche all’anno a partire dal 2018, potrebbe aver certamente senso per Tesla Motors che il mercato cinese diventi una priorità.
La Cina non è solo il più grande mercato globale per le nuove macchine, è oggi, anche il più grande mercato delle auto elettriche plug-in.
Ma l’azienda americana, da quando ha lanciato il Model S nel 2014, in Cina non ha avuto vita facile.
Nel paese asiatico ha venduto solo 3.711 auto nel corso dei primi otto mesi del 2016, ponendo la Cina ben dietro gli Stati Uniti nella classifica delle vendite.
Ciò dimostra che l’accesso al mercato cinese potrebbe non essere per Tesla così facile come sembra.
Questo dipende in gran parte dalla natura dei regolamenti cinesi, secondo un recente articolo Forbes sulla Tesla in Cina, redatto sotto forma di una conversazione tra il responsabile Tesla in Cina e le autorità cinesi.
I regolamenti cinesi favoriscono i produttori nazionali, come dimostra il fatto che le marche cinesi rappresentano attualmente il 98,5% delle vendite nel paese, secondo l’articolo.
Questo pregiudizio diventa evidente quando, nell’ipotetica conversazione, Tesla chiede l’esportazione di Model S e Model X dagli Stati Uniti alla Cina.
Le autorità rispondono che le auto saranno sottoposte a una tassa di importazione del 25% e a un‘imposta sul valore aggiunto del 17%, che Tesla dovrà applicare per la licenza di importazione, di cui una parte spetterebbe a Tesla stessa.
Il che comporta gonfiare ulteriormente il prezzo base di una Tesla Model S, un ostacolo anche di fronte ai generosi incentivi statali disponibili per i modelli costruiti in Cina.
Tesla potrebbe tentare di aprire una fabbrica cinese, ma può farlo solo come parte di una joint venture con una casa automobilistica cinese.
La casa automobilistica di Palo Alto dovrebbe inoltre cedere il 50% del controllo alla società cinese e condividere la proprietà intellettuale.
Tra i costi elevati di importazione e di joint-venture, nessuna delle due opzioni risulta per il momento attraente per Tesla.
Tesla non è l’unica casa automobilistica che si trova di fronte a questo dilemma, anche se molti produttori a livello mondiale hanno collaborato con le case automobilistiche cinesi per sviluppare esclusivamente brand cinesi.
Per le auto elettriche la tendenza è diversa.
Mentre Nissan ha stipulato una joint venture per vendere la Leaf in Cina con il marchio Venucia, General Motors non venderà la sua nuova Chevrolet Bolt EV in Cina.
GM prevede di concentrarsi sugli ibridi e gli ibridi plug-in, come il Cadillac CT6 Plug-In prodotto localmente in Cina.
In altre parole, attualmente il governo cinese incentiva solo auto plug-in elettriche prodotte da società cinesi.
Tesla e la Cina sono ancora lontane…
Alla prossima,
Team GAA
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