I vantaggi di un raddoppio della quota di energie rinnovabili
Energie rinnovabili e benefici socioeconomici
Riuscite ad immaginare i vantaggi che deriverebbero dal raddoppiare la quota globale di energie rinnovabili nel mix energetico? Se no, e siete curiosi di scoprirlo, vi riferiamo quelli che sono i risultati pubblicati in un recente studio condotto dalla IRENA (International Renewable Energy Agency), denominato “Renewable Energy Benefits: Measuring the Economics”, che fornisce appunto una prima quantificazione dell’impatto macroeconomico legato al raggiungimento di un simile obiettivo entro il 2030, con riferimento al valore del 2010 (il che vorrebbe dire far arrivare le rinnovabili – a livello mondiale – a soddisfare il 36% dei consumi finali lordi di energia).
Ricordiamo che l’Italia si trova già a buon punto, dal momento che l’energia da fonti rinnovabili copre già oltre un quinto della produzione primaria richiesta. Inoltre, per quanto concerne specificamente il settore elettrico, il contributo delle fonti pulite ha già raggiunto circa il 38% della domanda annuale.
Avete mai sentito parlare di IRENA? Come spiegato su Wikipedia:
L’IRENA (o Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili) è un’organizzazione internazionale finalizzata ad incoraggiare sia l’adozione sia l’utilizzo crescente e generalizzato delle energie rinnovabili in una prospettiva di sviluppo sostenibile. L’organizzazione è stata fondata il 26 gennaio 2009 a Bonn in Germania; il suo Statuto ha ottenuto fin dall’inizio la firma di settantacinque Stati. Possono accedere all’Agenzia, in virtù dell’articolo 4 dello Statuto, gli Stati membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali avente carattere regionale costituite da Stati sovrani.
L’adozione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile* e l’Accordo di Parigi hanno lanciato il chiaro messaggio che la transizione verso l’energia sostenibile è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo e climatici prefissati. Pertanto la comprensione dei benefici socioeconomici di questa transizione è di vitale importanza. Proprio allo scopo di incentivare il dibattito politico internazionale e facilitare il processo decisionale, “Renewable Energy Benefits: Measuring the Economics” fornisce una prima analisi globale dell’impatto derivante dall’implementazione delle energie rinnovabili sulla economia e delle interdipendenze tra i vari settori e mercati coinvolti.
Come riportato su Wikipedia:
Gli *Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono un insieme di obiettivi pensato per il futuro dello sviluppo internazionale. L’Organizzazione delle Nazioni Unite li ha creati e promossi come obiettivi globali di sviluppo sostenibile. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile hanno sostituito gli obiettivi di sviluppo del Millennio, scaduti alla fine del 2015, e sono validi per il periodo 2015-2030. Sono previsti 17 obiettivi e 169 target specifici.
Tornando allo studio, esso analizza i legami tra il sistema energetico e le economie mondiali in un unico quadro quantitativo, basandosi sui precedenti lavori di IRENA sui benefici socioeconomici delle energie rinnovabili nonché sulla roadmap di IRENA finalizzata a raddoppiare la quota globale di fonti rinnovabili (REmap). È stato scoperto che, entro la scadenza degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, l’energia rinnovabile è in grado di offrire soluzioni per raggiungere il duplice obiettivo di garantire la crescita economica e decarbonizzare le economie di tutto il mondo.
A tal proposito, vi invitiamo a leggere il nostro precedente articolo dal titolo:
>> “Obiettivo decarbonizzazione del settore trasporti“.
L’accelerazione della diffusione delle energie rinnovabili potrà alimentare la crescita economica, creare nuove opportunità di lavoro, migliorare il benessere dei cittadini e contribuire ad un futuro più sicuro per il clima globale. I progressi fatti dalle tecnologie delle energie rinnovabili e la crescente competitività dei costi hanno rafforzato il business case delle rinnovabili e offerto ai Paesi nuove opportunità per trasformare i loro sistemi energetici. Questo studio dimostra che i benefici derivanti da una tale scelta superano di gran lunga i costi iniziali. Una maggiore diffusione delle rinnovabili è in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di una popolazione in crescita, guidare lo sviluppo e migliorare il benessere; riducendo nel contempo le emissioni di gas serra e aumentando la produttività delle risorse naturali. Lo studio fornisce evidenza empirica al fatto che la crescita economica e la tutela ambientale sono pienamente compatibili e che il pregiudizio diffuso su un inevitabile compromesso tra le due cose è errato e obsoleto.
Passiamo quindi in rassegna i singoli benefici indotti dalle energie rinnovabili in termini di miglioramenti dei livelli di produzione, benessere, occupazione e commercio.
1) PRODUZIONE
Duplicare la percentuale di energie rinnovabili nel mix energetico globale entro il 2013 potrebbe incrementare il GDP – Gross Domestic Product (ovvero il PIL – Prodotto Interno Lordo) mondiale fino all’1,1%, vale dire fino a 1.300 miliardi di dollari statunitensi.
Lo studio dimostra che una tale transizione energetica – attuata entro il 2030 – aumenterebbe il PIL mondiale tra lo 0,6% e l’1,1%, ovvero tra circa 700 miliardi di dollari e 1.300 miliardi di dollari. La maggior parte di questi impatti positivi sul PIL sarebbero dovuti ad un aumento degli investimenti in distribuzione di energia rinnovabile, che innescherebbe effetti a catena sulla intera economia. Se il raddoppio della quota di fonti rinnovabili sarà accompagnato da un più alto tasso di elettrificazione negli usi energetici finali (REmapE), l’aumento globale del PIL sarà ancora più elevato: pari a circa l’1,1%, ovvero 1.300 miliardi di dollari a livello globale.
2) BENESSERE
I miglioramenti del welfare andrebbero ben oltre i guadagni del prodotto interno lordo.
I vantaggi legati alle energie rinnovabili potrebbero interessare anche altri aspetti che vanno ben oltre i tradizionali e freddi indicatori di performance economica. Raddoppiare la quota di energie rinnovabili entro il 2030 comporterebbe un impatto positivo sul benessere globale, che aumenterebbe del 2,7% a fronte di un miglioramento del PIL dello 0,6%. Se ottenuto attraverso una maggiore elettrificazione del settore termico e del settore trasporti, il benessere globale potrebbe crescere ulteriormente: fino al 3,7%. Si ricorda che l’indicatore combinato per il welfare considera una serie di fattori, tra cui in particolare:
- l’impatto economico basato sui consumi e sugli investimenti;
- l’impatto sociale basato sulla spesa per la salute e l’istruzione; e
- l’impatto ambientale, in termini di emissioni di gas serra e consumo di materiali.
3) LAVORO
Data la natura distribuita e ad alta intensità di lavoro dell’energia rinnovabile, l’occupazione (diretta e indiretta) nel settore delle energie rinnovabili potrebbe raggiungere i 24,4 milioni di unità entro il 2030.
Le opportunità d’impiego aumenteranno interessando tutte le tecnologie, con una forte concentrazione nei settori che costituiscono già oggi la maggior parte dei posti di lavoro: vale a dire la bioenergia, l’energia idroelettrica e l’energia solare. Lungo la catena di valore delle energie rinnovabili, la maggior parte dei posti di lavoro delle energie rinnovabili saranno riconducibili alle attività di fornitura del combustibile (materie prime delle bioenergie) e di produzione/installazione degli impianti.
4) COMMERCIO
La distribuzione dell’energia rinnovabile inciderà sul commercio degli impianti e dei servizi connessi all’energia, nonché sul commercio dei combustibili fossili.
Il volume d’affari riguardante le attrezzature e i servizi per le energie rinnovabili aumenterà, e di conseguenza gli investimenti in altre fonti di energia tradizionali – quali i combustibili fossili – si ridurranno. L’aumento della quota di energie rinnovabili nel sistema energetico mondiale avrà ovviamente un impatto sia sugli importatori di carburante che sugli esportatori.
- Per gli importatori di combustibili fossili, il passaggio a una quota maggiore delle fonti rinnovabili avrà implicazioni commerciali potenzialmente favorevoli derivanti dagli effetti a catena sulle loro economie, oltre a consentire un aumento della sicurezza energetica (derivante da un ricorso più elevato alle risorse energetiche locali).
- Gli esportatori di combustibili fossili, invece, accuseranno una contrazione dei loro flussi commerciali. Dato l’elevato contributo dei combustibili fossili al loro PIL, la dipendenza dai proventi delle esportazioni potrebbe avere effetti significativi sulle loro economie. Tuttavia questa non è affatto una conclusione scontata. La rapida diffusione delle energie rinnovabili potrebbe tradursi in questi Paesi in un’opportunità per la diversificazione economica, posizionandoli nei nuovi mercati che si verranno necessariamente a creare.
Grazie per l’attenzione e alla prossima!
Team GAA
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