Vendita di auto elettriche: il modello norvegese

La Norvegia rappresenta un modello di riferimento per incoraggiare la vendita di auto elettriche.

[fonte New York Times]

auto elettriche Norvegia

 

VENDITA DI AUTO ELETTRICHE: IL MODELLO NORVEGESE. Berit Nordgarden e suo marito, Eivind Tellefsen, erano molto affezionati alla loro auto elettrica a emissioni zero, la Nissan Leaf. La durata della batteria, però, era un po’ limitata per affrontare i viaggi nei week-end che, di solito, trascorrono in una seconda casa fuori Oslo con i loro bambini. Così hanno deciso di acquistare una seconda auto, sempre elettrica, la Tesla Model S, il meglio di qualsiasi auto elettrica sul mercato, con una durata della batteria molto più lunga. L’acquisto di questa vettura di lusso sarebbe stato completamente fuori dalla loro portata senza l’aiuto degli incentivi che il governo norvegese da un po’ di anni offre per favorire la vendita di auto elettriche.

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Se non ci fossero stati gli incentivi, non l’avremmo potuta acquistare“, ha detto Tellefsen, un ingegnere informatico, mentre socchiudeva gli occhi nel sole abbagliante di un pomeriggio d’autunno. “Avremmo probabilmente comprato una Skoda di seconda mano.” Il signor Tellefsen e la signora Nordgarden, insieme a migliaia di altri norvegesi, hanno aderito al piano più ambizioso del mondo messo a punto dal governo norvegese per incrementare la vendita di auto elettriche. Il tutto fa parte dello sforzo della Norvegia, un paese di 5,2 milioni di persone, di ridurre le emissioni dei gas serra e raggiungere gli obiettivi climatici posti dalle Nazioni Unite. Da quando è scoppiato lo scandalo Volkswagen, che ha messo in luce gli svantaggi della forte dipendenza dalle auto diesel, la Norvegia è diventata un modello globale di come incentivare i cittadini ad utilizzare i veicoli elettrici, un esperimento che sta attirando ricercatori e responsabili politici di tutto il mondo.

Nessun altro paese, finora, può ancora competere con la Norvegia. Più di un quinto delle vendite di nuove auto in questo paese sono veicoli elettrici. Alcuni scettici si chiedono quanto il programma norvegese sia efficace dal punto di vista dei costi e dal punto di vista della riduzione degli inquinanti atmosferici. Inoltre alcuni elementi del programma non possono semplicemente essere replicabili in altri paesi. Per molti però, la Norvegia sta dimostrando di essere avanti.

Se c’è qualcuno al mondo che dovrebbe utilizzare i veicoli elettrici, è la Norvegia“, ha detto Julian Marshall, professore associato di ingegneria ambientale presso l’Università del Minnesota. “Questo è un posto in cui si produce energia pulita.” La signora Nordgarden dice che lei e suo marito per anni hanno utilizzato biciclette, trasporti pubblici e un servizio di car-sharing. È stato il programma del governo che li ha indotti a scegliere una Leaf. “Non abbiamo mai avuto passione per le automobili” ha detto. “Ora è divertente ed è fuori questione pensare di tornare a un’automobile convenzionale.”, continua la signora Nordgarden: “Essere alla guida di un’auto a benzina è come fare un viaggio nel tempo all’indietro risalendo al 1980“.

Il progetto della Norvegia di dare battaglia alle automobili alimentate con combustibili fossili è davvero lodevole, visto che il paese è uno dei maggiori produttori mondiali di petrolio e gas naturale. L’abbondanza di fiumi, però, rende questa nazione autosufficiente per quanto riguarda la produzione di energia idroelettrica, energia pulita e a costi bassi, un ulteriore impulso all’adozione delle auto elettriche. Un paese dove gran parte della elettricità è generata invece da centrali elettriche a carbone, non avrebbe visto così tanti benefici ambientali derivanti dal passaggio ai veicoli elettrici.

I fautori sostengono che le auto elettriche sono essenziali per una transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, in quanto sono di gran lunga più efficienti delle automobili convenzionali. Il trasferimento di circa il 60 per cento della loro energia alle ruote si confronta con solo il 20 per cento di quella per motori a benzina, che sprecano la maggior parte della loro energia sotto forma di calore.

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Per raggiungere gli obiettivi climatici, “gran parte delle nuove auto deve essere elettrica” ha detto in un’intervista Lars Andreas Lunde, il Vice Ministro del Clima e dell’Ambiente e un politico del partito conservatore. “Poiché le auto elettriche sono più costose da realizzare rispetto alle auto normali, ci devono essere gli incentivi.” sostiene Lunde. “È più costoso inquinare che utilizzare carburanti ecologici.” Dopo più di un decennio di sostegno del governo, le proiezioni ufficiali affermavano che ci sarebbero state 50.000 auto elettriche sulle strade della Norvegia entro la fine del 2017. Tale numero, infatti, è stato raggiunto nell’aprile 2015, e a settembre dello stesso anno si è arrivati a 66.000 veicoli elettrici, più 8.000 veicoli ibridi come la Toyota Prius.

Per vedere l’effetto dei sussidi sulla vendita di auto elettriche è sufficiente prendere in considerazione l’auto elettrica più venduta in Norvegia nel 2015, la Volkswagen e-Golf. Presso la concessionaria Moller Bil Ryen Volkswagen di Oslo, una Golf diesel standard viene venduta a circa 330.000 corone norvegesi, l’equivalente di circa 40.000 dollari. Dopo le agevolazioni fiscali, la versione elettrica, l’e-Golf, viene venduta per 250.000 corone, o poco meno di 31.000 dollari. Questo vantaggio di prezzo si perde nella vicina Svezia, che non offre lo stesso livello di sovvenzioni. Lì, la Golf standard sarebbe venduta a meno di 30.000 dollari, mentre l’e-Golf sarebbe più vicina ai 40.000 dollari. Il costo di gestione di un’auto in Norvegia include elevati costi per i parcheggi, per i pedaggi di ponti e gallerie e per i biglietti dei traghetti. La politica del governo ha agevolato i possessori di auto elettriche con l’esenzione da queste imposte. In più si aggiunge anche il basso costo della ricarica.

Kasper Arnberg, 30 anni, uno psicologo di Oslo ha acquistato una Nissan Leaf due anni fa. Lui e sua moglie, Camilla Herbern – anche lei psicologa – sono molto sensibili alle problematiche ambientali, giustificando la scelta dell’elettrico. Prima dell’acquisto i due coniugi hanno valutato il costo finale della Leaf attraverso un foglio di calcolo Excel. Partendo dal prezzo iniziale, detraendo gli sgravi fiscali, confrontando i costi del carburante, dei pedaggi e dei parcheggi, il prezzo finale della Leaf è venuto circa la metà del prezzo di una vettura a benzina.

Christina Bu è capo del Norwegian Electric Vehicle Association, che sostiene sia i consumatori che i produttori, dice: “Le persone non sono così green da voler pagare di più per acquistare un’auto elettrica, il sistema norvegese funziona, perché ha come obiettivo quello di rendere più attraenti le vetture meno inquinanti.”

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Il signor Arnberg, come diversi altri norvegesi, ha lamentato il fatto che l’infrastruttura di ricarica dei veicoli nel paese non è ancora al passo con il numero di nuove auto elettriche sulla strada. Si tratta di un problema che affligge anche altri posti al mondo, tra cui la California. Oslo ora ha solo circa 700 punti di ricarica pubblici, anche se i funzionari della città hanno lo scopo di portarli a 1.000 entro la fine dell’anno. La maggior parte delle persone effettua ancora le ricariche in casa. Le città e i governi regionali della Norvegia, intanto, hanno iniziato a lamentare una diminuzione delle entrate relative alle auto elettriche che non pagano le tasse e i pedaggi. Lunde, il Ministro dell’Ambiente, sostiene che le modifiche al programma sono inevitabili, tra cui quelle di dare più potere alle autorità locali di fissare le norme che disciplinano gli EV e l’esenzione dall’imposta sulla vendita di auto elettriche. Gli incentivi sono destinati a essere temporanei fino al raggiungimento di una certa quota di mercato.

Anders Skonhoft, economista ambientale presso l’Università norvegese della Scienza e della Tecnologia, stima che il valore complessivo dei sussidi è di 13.500 dollari l’anno per auto elettrica. Per tutti i soldi che la Norvegia ha messo in programma, ha detto in un’intervista, il paese però ha tagliato le sue emissioni di anidride carbonica di non più dello 0,1%. Se l’obiettivo principale è di ridurre i gas inquinanti a livello locale, ha aggiunto Skonhoft, avrebbe più senso scoraggiare l’uso dei motori diesel. Ma egli ha osservato che la Norvegia, come molti altri governi europei, sovvenziona efficacemente gasolio tassandolo a un livello inferiore rispetto alla benzina normale. Per quanto riguarda i gas ad effetto serra, egli sostiene che sarebbe più efficace, e costerebbe molto meno, semplicemente imporre una tassa sul carbonio, scoraggiando l’uso delle auto tradizionali, richiedendo ai conducenti di pagare di più per inquinare di più. Lunde ha riconosciuto che esiste una discussione sul fatto che il piano governativo sia troppo costoso ma non è facile quantificare i risultati in termini economici, in quanto il valore dell’aria pulita nel centro della città è difficile da quantificare.

La signora Bu, dell’associazione dei veicoli elettrici, spera che gli incentivi durino abbastanza a lungo per cambiare il modo di pensare della gente sul trasporto, auspicando che, se la Norvegia potesse continuare ad incentivare la vendita di auto elettriche così fino al 2020, i cambiamenti sul settore automobilistico sarebbero notevoli.

Infine dopo tanti scandali che hanno tra l’altro portato alla ribalta la nocività delle auto diesel, una cosa è certa se si acquista un’auto elettrica, almeno si è sicuri di guidare senza danneggiare l’ambiente.

 

Grazie per l’attenzione e alla prossima,

Team GAA

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